Ferragni, holding e patrimonio: i rischi nascosti dietro la crisi Fenice
di Angelo Ginex su we-wealth.com
Cosa insegna il caso Ferragni sulla gestione di una holding personale: governance, crisi societarie e tutela del patrimonio
Perché le holding tornano al centro della pianificazione patrimoniale
Negli ultimi anni, la crescente attenzione verso le modalità di gestione e tutela del patrimonio da parte di imprenditori e personaggi pubblici ha riportato alla luce la centralità della holding come strumento di pianificazione strategica.
Il caso Ferragni: come funziona il gruppo e la sua struttura societaria
Tra le altre, la struttura societaria riconducibile a Chiara Ferragni ha rappresentato un osservatorio privilegiato per analizzare, in chiave tecnica, le potenzialità e le criticità di questo tipo di assetto, frequentemente adottato da family business e creator digitali per finalità di pianificazione e protezione del patrimonio, nonché di razionalizzazione dei flussi di controllo.
Le società del gruppo Ferragni: Sisterhood, Tbs Crew e Fenice
In particolare, il gruppo Ferragni contempla la Sisterhood srl, società holding che detiene le partecipazioni totalitarie o maggioritarie in diverse società operative attive nella gestione del marchio personale di Chiara, così come delle attività digitali e dei progetti imprenditoriali collegati alla sua immagine (tra cui Tbs Crew Srl e Fenice srl).
L’assetto societario è formalmente semplice ma concettualmente sofisticato: al vertice vi è una società a responsabilità limitata che permette di centralizzare il controllo, razionalizzare la gestione dei flussi economico-finanziari e, al contempo, strutturare un’efficace separazione tra la persona fisica e le attività d’impresa.
Holding srl e governance: vantaggi e criticità
Sotto il profilo civilistico, la scelta di costituire una “holding srl” permette di accentrare la governance e godere, al contempo, di una elevata flessibilità operativa.
Nello specifico, tale soluzione configura una separazione dei livelli di gestione strategica e operativa, concentrando nella capogruppo il potere di indirizzo e riservando alle controllate lo svolgimento delle attività d’impresa in senso stretto.
Tale assetto consente di avere una gestione per linee verticali, in quanto la holding può esercitare un potere di indirizzo unitario sulle società operative che permette di evitare frazionamenti e conflitti gestionali, rischi particolarmente insidiosi nei contesti in cui l’immagine, la reputazione e il personal brand costituiscono asset immateriali ad altissimo valore.
Tassazione e regimi fiscali: il ruolo della holding nel regime Pex e nei dividendi
Dal punto di vista tributario, la struttura è idonea a beneficiare del regime di participation exemption (Pex) per le plusvalenze su partecipazioni qualificate, nonché del regime agevolato di tassazione dei dividendi tra società di capitali residenti. Tali meccanismi permettono una gestione efficiente dei flussi finanziari, anche in ottica di reinvestimento o capitalizzazione interna.
Protezione del patrimonio personale: cosa può (e non può) fare la holding
La separazione tra il patrimonio personale di Chiara Ferragni e quello della holding permette di schermare il primo, entro certi limiti, dai rischi connessi all’attività d’impresa.
Anche in assenza di uno scudo giuridico assoluto, tale assetto societario fornisce una prima linea di difesa contro l’escussione diretta, soprattutto in caso di eventi imprevisti o controversie giudiziarie.
Tuttavia, è bene sottolineare che tale protezione non è automatica in quanto l’effettiva separazione dipende dalla governance delineata, dalla puntuale tenuta della contabilità e dal rispetto dell’autonomia patrimoniale e funzionale della holding rispetto alla persona fisica. L’utilizzo improprio della holding (ad esempio, per finalità elusive o di interposizione fittizia) può esporre a contestazioni tanto sotto il profilo tributario quanto civilistico.
Crisi Fenice e aumento di capitale: un caso da manuale
Negli ultimi mesi si è molto parlato di un possibile aumento di capitale (poi, di fatto, avvenuto) da parte di una delle società operative riconducibili al gruppo Ferragni (nello specifico, Fenice srl), a causa delle ingenti perdite registrate in conseguenza delle vicende legate al pandoro Balocco e alle uova pasquali. Ne sono derivate una serie di criticità legate soprattutto alla posizione di uno dei soci, contrario all’aumento di capitale e intenzionato ad impugnare il bilancio e le delibere assembleari.
Il nodo dei soci: cosa succede senza patti parasociali
Da un punto di vista giuridico, tale dinamica apre a riflessioni sulla necessità di regolamentare in maniera adeguata l’assetto partecipativo mediante specifiche clausole statutarie (diritti di prelazione, gradimento, lock-up) e patti parasociali volti a tutelare la continuità del controllo e la coerenza della governance.
L’assenza di strumenti adeguati di protezione può esporre la holding a rischi di perdita di influenza strategica sulle operative, con ricadute anche in termini di tutela del patrimonio immateriale.
Responsabilità della holding e rischi in caso di crisi d’immagine
Un ulteriore nodo critico emerso è quello relativo alla responsabilità della capogruppo rispetto alle scelte strategiche delle controllate, specie in contesti ad alta esposizione mediatica. Le vicende commerciali di Chiara Ferragni hanno evidenziato quanto una governance non sufficientemente strutturata possa riflettersi negativamente non solo sull’immagine pubblica, ma anche sul valore economico e patrimoniale della holding.
Sotto il profilo civilistico, è bene sottolineare che, pur in presenza di una holding di mero godimento, il legislatore e la giurisprudenza riconoscono la possibilità che si configuri una responsabilità per direzione e coordinamento, qualora emergano atti di interferenza gestionale rilevante. Da ciò discende l’esigenza di implementare assetti di governance ispirati ai principi della segregazione funzionale e della corretta allocazione dei poteri decisionali, anche al fine di evitare sovrapposizioni tra la sfera giuridica della persona fisica e quella della società.
Conclusioni: il modello Ferragni tra opportunità e insidie
Il caso Ferragni evidenzia, in modo plastico, le potenzialità ma anche le criticità connesse alla costituzione e gestione di una holding personale.
Se ben strutturata, la holding si conferma strumento elettivo per finalità di pianificazione e protezione del patrimonio.
Tuttavia, le recenti vicende societarie e reputazionali di Chiara Ferragni dimostrano come la solidità di tale assetto dipenda, oltre che da scelte giuridiche corrette, da una governance consapevole, da assetti proprietari ben calibrati e da una visione strategica di lungo periodo.
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AZIENDE: COSÌ LA RIFORMA DEI TRIBUTI AGEVOLA IL PASSAGGIO GENERAZIONALE
di Angelo Ginex, Avvocato, Ph.D. in Diritto Tributario, TEP e Family Officer, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
Sul quotidiano l'Edicola del Sud di oggi 30 settembre 2024 abbiamo affrontato tre temi molto importanti nel sistema famiglia-impresa.
Innanzitutto, la recente riforma fiscale dell'imposta sulle successioni e donazioni ha fatto chiarezza su diverse fattispecie concernenti il trasferimento di aziende, quote sociali e azioni in esenzione dall’imposta (cd. passaggio generazionale).
Anche in materia di trust sono intervenute importanti novità, attesa l'introduzione della possibilità per il disponente di scegliere tra tassazione in entrata e all'uscita, con i rispettivi vantaggi e svantaggi di ciascuna soluzione.
Infine, abbiamo operato un breve cenno al fenomeno del momento, il "FamilyOffice", e ai vantaggi che la sua implementazione può portare alle famiglie imprenditoriali.
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CALCIATORE E IMPRENDITORE: GLI STRUMENTI A DISPOSIZIONE
Nei precedenti contributi mi sono soffermato sinteticamente su alcuni strumenti di pianificazione e protezione patrimoniale che qualsiasi calciatore può mettere in campo durante la carriera agonistica.
In questo articolo, invece, tratterò le molteplici opportunità che ciascun calciatore può cogliere qualora, una volta appese le scarpette al chiodo, desideri avviare un'attività d'impresa.
Sebbene non sia affatto raro incontrare calciatori che abbiano maturato competenze economiche, legali e/o di management, è opportuno che essi si facciano comunque affiancare da veri e propri professionisti del settore poiché eventuali errori, dettati più dall'inesperienza che dalla mancanza di competenze, sono dietro l'angolo.
Soprattutto quando si dispone di ingenti patrimoni, infatti, può accadere facilmente che talune scelte non vengano ben ponderate, oppure vengano prese con superficialità ...
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"TATTICA PATRIMONIALE" PER CALCIATORI DI SUCCESSO
di Angelo Ginex, Avvocato, Ph.D. in Diritto Tributario, TEP e Family Officer, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
Il tema della pianificazione del patrimonio potrebbe sembrare lontanissimo dal mondo del calcio, poiché esso offre mediamente una carriera agonistica molto redditizia.
Stando ai più recenti dati diffusi sull’argomento, lo stipendio “medio” di un calciatore della serie a è pari a euro 1.771.313. E quindi, parlando di sportivi che guadagnano uno stipendio a cinque o sei zeri, erroneamente si ritiene che per essi non occorra una corretta strategia di pianificazione patrimoniale.
Invece è più facile di quanto si possa immaginare che i calciatori, per tutta una serie di fattori ai quali inevitabilmente sono esposti (ad esempio, la giovane età, l’elevato ammontare dei guadagni, il tempo libero a disposizione, l’inesperienza, i familiari non competenti, la mancanza di figure professionali al loro fianco, ecc.), si ritrovino a vivere in serie difficoltà finanziarie nel post carriera (che ormai inizia tra i 35 e 40 anni).
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TOP 200 ADVISOR DEL WEALTH
L'avv. Angelo Ginex è stato incluso nel "Talents club" di WE WEALTH tra i 200 top influencer nel wealth management del 2024.
Si tratta di un elenco di influencers selezionati con cura dall'editore tra i migliori economisti, asset managers, top managers del private banking e delle reti di consulenza finanziaria, avvocati, fiscalisti, notai, real estate & art advisors.
Scopri il suo profilo al link seguente: TALENTS CLUB AVV. ANGELO GINEX
SPORTIVI E TRUST: UNA SQUADRA VINCENTE
di Angelo Ginex, Avvocato, Ph.D. in Diritto Tributario, TEP e Family Officer, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
“Se vuoi essere ricco, pensa a risparmiare così come pensi a guadagnare”. Tradotta, questa è una citazione di Benjamin Franklin, scienziato e politico statunitense vissuto nel 1700, considerato uno dei padri fondatori degli Stati Uniti d’America.
Da tale massima possiamo ricavare un messaggio molto importante in tema di finanza personale e di rapporto tra le nostre scelte e il denaro. Le abitudini finanziarie, i modelli di spesa, il risparmio, le decisioni in ambito lavorativo, le scelte di investimento patrimoniale, sono tutti elementi che contribuiscono al nostro status finanziario.
Ciò significa che è molto importante prendere decisioni finanziarie sagge e responsabili nel presente, al fine di garantire a sé stessi e ai propri cari un futuro finanziario migliore. Le azioni quotidiane hanno un impatto diretto sul nostro benessere finanziario in futuro. Facendo scelte intelligenti, come risparmiare di più, investire saggiamente ed evitare debiti inutili, possiamo migliorare le nostre prospettive finanziarie per il futuro.ù
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COACERVO SUCCESSORIO: COSA CAMBIA PER I GRANDI PATRIMONI
di Angelo Ginex, Avvocato, Ph.D. in Diritto Tributario, TEP e Family Officer, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
Dal recente allineamento dell’Agenzia delle entrate al consolidato orientamento di legittimità sull’implicita abrogazione dell’istituto del coacervo successorio derivano tutta una serie di conseguenze pratiche che sono assolutamente rilevanti, soprattutto per i grandi patrimoni.
L’istituto del cosiddetto coacervo successorio del donatum con il relictum comporta la riunione fittizia del valore attualizzato delle donazioni effettuate in vita dal de cuius a eredi e legatari (donatum) con il valore dell’asse ereditario (relictum).
Più volte la Corte di Cassazione ha affermato che la disciplina del coacervo successorio sarebbe stata implicitamente abrogata dalla legge n. 342/2000, che ha sostituito il sistema di aliquote progressive con quello attualmente in vigore di aliquote fisse (cfr., Cassazione sentenze n. 24940/2016 e n. 26050/2016; Cassazione ordinanze n. 22738/2020 e n. 10255/2020).
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CALCIATORI: UN PATRIMONIO (SPORTIVO E NON) DA TUTELARE
di Angelo Ginex, Avvocato, Ph.D. in Diritto Tributario, TEP e Family Officer, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
Alcuni studi con un focus particolare al mondo del calcio evidenziano come, in Europa, una percentuale che va dal 40 al 60 per cento dei calciatori che decide di appendere le scarpette al chiodo, rischi di versare in serie condizioni di difficoltà finanziaria entro 5 anni dal ritiro.
Le cause di ciò possono essere individuate innanzitutto nel dorato mondo che i calciatori si ritrovano a vivere durante la propria carriera agonistica. La vita di ciascun calciatore, per quanto possa apparire semplice, si rivela particolarmente “complessa”.
La notorietà, il tempo libero a disposizione, il guadagno di cifre astronomiche in un arco temporale relativamente breve (dai 20 ai 35 anni circa), sono tutti elementi che finiscono per incidere sullo stile di vita e sulle priorità del singolo calciatore.
Per leggere l’articolo completo clicca qui: BLOG DI FILIPPO GALLI
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CALCIATORI: UN PATRIMONIO (SPORTIVO E NON) DA TUTELARE
di Angelo Ginex, Avvocato, Ph.D. in Diritto Tributario, TEP e Family Officer, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
Alcuni studi con un focus particolare al mondo del calcio evidenziano come, in Europa, una percentuale che va dal 40 al 60 per cento dei calciatori che decide di appendere le scarpette al chiodo, rischi di versare in serie condizioni di difficoltà finanziaria entro 5 anni dal ritiro.
Le cause di ciò possono essere individuate innanzitutto nel dorato mondo che i calciatori si ritrovano a vivere durante la propria carriera agonistica. La vita di ciascun calciatore, per quanto possa apparire semplice, si rivela particolarmente “complessa”.
La notorietà, il tempo libero a disposizione, il guadagno di cifre astronomiche in un arco temporale relativamente breve (dai 20 ai 35 anni circa), sono tutti elementi che finiscono per incidere sullo stile di vita e sulle priorità del singolo calciatore.
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EREDITÀ: LA VARIABILE FISCALE NEL CASO DEL VECCHIO
di Angelo Ginex, Avvocato e Dottore di ricerca in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
Per quanto possa sembrare una banalità, nel caso dei patrimoni rilevanti, ancor più per quelli con carattere di internazionalità, la mancata pianificazione successoria rappresenta un grave errore perché la variabile fiscale è in grado di impattare enormemente sugli eredi. Ecco cosa ci insegna il caso Del Vecchio.
Ancora prima del caso Berlusconi, è salita agli onori della cronaca la vicenda successoria legata all’eredità Del Vecchio, venuto a mancare nel 2022. Come noto, questi ha regolato la sua successione mediante testamento, prevedendo disposizioni anche a titolo di legato nonché a favore di soggetti estranei alla famiglia (ad esempio, l’assegnazione di azioni al manager Milleri come segno di riconoscenza per il lavoro svolto).
È proprio sul riparto delle imposte di successione tra gli eredi che sarebbero sorti notevoli contrasti. Non va dimenticato che gli eredi Del Vecchio hanno optato per l’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario. Si tratta di una procedura che limita la responsabilità degli eredi, i quali, operata una mappatura completa del patrimonio ereditario, sono chiamati a rispondere dei debiti del defunto soltanto nei limiti di quanto ricevuto per effetto della successione.
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