PARTICIPATION EXEMPTION: NELLA VERIFICA DELLA “COMMERCIALITÀ”, IL DEPOTENZIAMENTO APRE LA STRADA ALLA “LIQUIDAZIONE DI FATTO”
di Angelo Ginex, Avvocato e Dottore di ricerca in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
L’applicazione del regime della c.d. participation exemption di cui all’articolo 87, Tuir, nella ipotesi in cui la cessione delle partecipazioni concerna una società in liquidazione, pone alcuni dubbi interpretativi in merito alla individuazione del triennio da prendere in considerazione ai fini della verifica del requisito della “commercialità”. Sul punto, è intervenuta la risposta a interpello n. 722/E/2021, nella quale l’Agenzia delle entrate richiama i precedenti chiarimenti di prassi espressi nelle circolari n. 10/E/2005 e n. 7/E/2013.
Il regime della participation exemption
L’articolo 87, Tuir disciplina la participation exemption, regime di esenzione che contempla la non imponibilità per le plusvalenze realizzate in occasione della cessione di azioni o quote di partecipazione in società o enti di cui agli articoli 5 e 73, Tuir, con le eccezioni ivi previste.
In particolare, tale regime prevede che, nel rispetto dei requisiti specificamente indicati nel citato articolo 73, Tuir, le plusvalenze su dette partecipazioni non concorrono alla determinazione del reddito di impresa nella misura del 95% per i soggetti Ires, e nella misura del 50,28% (dal 2018 la misura scende al 41,86%) per i soggetti Irpef imprenditori.
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