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SEQUESTRO PREVENTIVO: QUESTIONI PROPONIBILI IN SEDE DI RIESAME
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SEQUESTRO PREVENTIVO: QUESTIONI PROPONIBILI IN SEDE DI RIESAME

in News

di Angelo Ginex, Avvocato, Ph.D. in Diritto Tributario, TEP e Family Officer, Studio Legale Tributario Ginex & Partners

L’articolo 321 c.p.p. conferisce al Giudice il potere di adottare, nelle more del procedimento penale, un decreto di sequestro preventivo con il quale apporre un vincolo di indisponibilità su una determinata res a fini cautelari. Tale misura cautelare “reale”, imponendo limitazioni sulla disponibilità di cose o beni, grava sul patrimonio dell’indagato ed è finalizzata all’esecuzione della futura confisca, diretta o per equivalente, delle cose che servirono (o furono destinate) a commettere il reato, ovvero delle cose che ne sono il prodotto o il profitto.

Con specifico riferimento ai reati tributari, l’articolo 12-bis, D.Lgs. 74/2000, nel contemplare la confisca e, quindi, il sequestro preventivo ad essa finalizzato, stabilisce che tale provvedimento possa avere ad oggetto i beni che ne costituiscono il profitto o il prezzo, salvo che appartengano a persona estranea al reato; e, in mancanza di questi, i beni nella disponibilità del reo, per un valore corrispondente a tale prezzo o profitto.

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