di Angelo Ginex, Avvocato, Ph.D. in Diritto Tributario, TEP e Family Officer, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
Dal recente allineamento dell’Agenzia delle entrate al consolidato orientamento di legittimità sull’implicita abrogazione dell’istituto del coacervo successorio derivano tutta una serie di conseguenze pratiche che sono assolutamente rilevanti, soprattutto per i grandi patrimoni.
L’istituto del cosiddetto coacervo successorio del donatum con il relictum comporta la riunione fittizia del valore attualizzato delle donazioni effettuate in vita dal de cuius a eredi e legatari (donatum) con il valore dell’asse ereditario (relictum).
Più volte la Corte di Cassazione ha affermato che la disciplina del coacervo successorio sarebbe stata implicitamente abrogata dalla legge n. 342/2000, che ha sostituito il sistema di aliquote progressive con quello attualmente in vigore di aliquote fisse (cfr., Cassazione sentenze n. 24940/2016 e n. 26050/2016; Cassazione ordinanze n. 22738/2020 e n. 10255/2020).
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