Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario, da “Il caso.it”, 6 giugno 2016
La pronuncia delle Sezioni Unite n. 24823/2015 ha sancito l’inesistenza, nel nostro ordinamento nazionale, di un generalizzato obbligo di contraddittorio endoprocedimentale in campo tributario, con la conseguenza che le garanzie procedimentali recate dall’art. 12, comma 7 della Legge n. 212/2000 operano esclusivamente con riferimento agli accertamenti emessi in esito ad accessi, ispezioni e verifiche effettuate nei locali ove si esercita l’attività imprenditoriale o professionale del contribuente.
Inoltre, nella sentenza indicata, i supremi Giudici affermano che esiste una dicotomia tra il regime obbligatorio del contraddittorio endoprocedimentale previsto per l’accertamento dei tributi “armonizzati” (quali, ad esempio, l’IVA e le imposte doganali) e quello facoltativo stabilito per i tributi “non armonizzati”, segnalando, al tempo stesso, la necessità che il Legislatore intervenga a restituire sistematicità e coerenza al sistema.
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