di Angelo Ginex, Avvocato, Ph.D. in Diritto Tributario, TEP e Family Officer, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
Il D.Lgs. 219/2023, attuativo della L. 111/2023 (legge delega fiscale) e pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 2 dello scorso 3.1.2024, ha introdotto importanti modifiche allo Statuto dei diritti dei contribuenti (L. 212/2000).
In via generale, la citata novella, pur enfatizzando la vocazione costituzionale ed europea delle disposizioni normative contenute nello Statuto del contribuente, proprio perché dirette all’attuazione dei principi costituzionali, di quelli dell’ordinamento dell’Unione europea e della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (ex articolo 1, L. 212/2000), finisce per normare il “dominio assoluto” della prassi.
Entrando più nello specifico, infatti, appare evidente come il citato decreto sia finalizzato a “tipizzare” i documenti di prassi emanati dall’Amministrazione finanziaria con la finalità di supporto (e non di sostituzione, ci auguriamo) alla platea di contribuenti nell’attività di interpretazione e applicazione della complessa normativa tributaria.
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