di Angelo Ginex, Avvocato e Dottore di ricerca in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 5691, depositata ieri 22 febbraio, è intervenuta in materia di solidarietà tributaria e giudicato favorevole enunciando, nel medesimo provvedimento, ben due importanti principi di diritto.
La fattispecie oggetto di esame trae origine dalla notifica alla società contribuente di alcuni avvisi di accertamento in qualità di “consolidata”, nonché di una cartella di pagamento successiva a due ulteriori avvisi di accertamento divenuti definitivi per mancata impugnazione, alla stessa indirizzati in qualità di “consolidante”.
Tali atti venivano impugnati dinanzi alla competente commissione tributaria, la quale, con decisione poi confermata in sede di appello, procedeva al loro annullamento rilevando che le pretese e i presupposti dei suddetti avvisi di accertamento fossero i medesimi e che dall’impugnazione dell’avviso da parte della società in qualità di “consolidata” discendesse l’estensione della decisione sul ricorso anche quanto alla cartella di pagamento (rispetto alla quale si riteneva che non fosse decisiva la mancata impugnazione del prodromico avviso).
Avverso tale pronuncia proponeva ricorso per cassazione l’Agenzia delle Entrate, lamentando l’erroneità della decisione di appello in quanto l’omessa impugnazione da parte della società quale “consolidante” degli avvisi di accertamento emessi nei suoi confronti, renderebbe legittima l’iscrizione a ruolo delle somme, resesi definitive, poste a fondamento della cartella notificata.
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