di Angelo Ginex, Avvocato e Dottore di ricerca in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 20053 depositata ieri 24 maggio, è tornata ad occuparsi della individuazione del momento di consumazione del delitto di emissione di fatture per operazioni inesistenti di cui all’articolo 8 D.Lgs. 74/2000.
Nel caso di specie, il legale rappresentante e amministratore di una società a responsabilità limitata veniva condannato alla pena della reclusione per avere emesso fatture per operazioni oggettivamente inesistenti, al fine di consentire ad altra società a responsabilità limitata l’evasione delle imposte.
In particolare, la Corte d’appello di Torino riformava parzialmente la sentenza di primo grado, da un lato, riducendo la pena prevista nella misura di mesi dieci di reclusione, poiché ravvisava l’intervenuta prescrizione per il reato commesso fino a settembre 2011, ma, dall’altro, confermando nel resto l’impugnata sentenza, che aveva condannato il suddetto amministratore per il delitto di cui all’articolo 8 D.Lgs. 74/2000.
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