Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario
L’articolo 1, comma 87, L. 205/2017 (c.d. legge di Bilancio 2018) ha modificato gli articoli 20 e 53-bis D.P.R. 131/1986 (c.d. Testo unico dell’imposta di registro), rubricati rispettivamente “interpretazione degli atti” e “attribuzioni e poteri degli uffici”, con l’intento di bloccare l’orientamento giurisprudenziale che consente di riqualificare gli atti portati alla registrazione sulla base degli effetti economici complessivamente raggiunti da più atti collegati.
A seguito della citata novella normativa, l’articolo 20 D.P.R. 131/1986 prevede infatti che, al fine di applicare correttamente l’imposta di registro, l’interpretazione dell’atto presentato alla registrazione deve essere operata con esclusivo riguardo allo stesso, senza considerare qualsiasi elemento ad esso estraneo (ad esempio, atti collegati o altri elementi extratestuali).
Quindi, l’Amministrazione finanziaria non potrà più valorizzare elementi estranei all’atto da registrare, ma dovrà concentrarsi soltanto sugli effetti giuridici da esso prodotti.
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