Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario
La Corte di Cassazione, con la recentissima sentenza del 9 novembre 2017, n. 26522, ha mutato il proprio consolidato orientamento circa l’ammissibilità della produzione di documenti nuovi nel giudizio di appello (introdotto a seguito di impugnazione della sentenza che decide sulla opposizione a cartella di pagamento relativa a crediti di natura non tributaria), nell’ipotesi in cui tali documenti risultino indispensabili per dissipare ogni possibile incertezza circa la ricostruzione fattuale accolta dalla pronuncia giudiziale oggetto di gravame.
La giurisprudenza delle Sezioni Unite, enunciata nella sentenza del 4 maggio 2017, n. 10790, era chiara nell’ammettere un temperamento alla preclusione nella produzione di documenti nuovi nel giudizio di secondo grado, qualora il giudice li avesse reputati necessari per chiarire lo stato di incertezza sui fatti controversi.
La sentenza in rassegna, invece, si discosta da quanto precedentemente statuito, adducendo tre argomentazioni di carattere diverso.
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