di Angelo Ginex, Avvocato, Ph.D. in Diritto Tributario, TEP e Family Officer, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
Storicamente, il nostro Paese non è mai stato caratterizzato da una legislazione positiva che incentivasse la competitività del mercato dei capitali. Non è un caso, infatti, che a partire dal 2013 ha iniziato a svilupparsi un preoccupante fenomeno di migrazione delle società italiane verso Paesi caratterizzati da un ordinamento societario più permissivo, che nel corso del tempo ha raggiunto dimensioni molto significative.
Tra gli altri, uno dei Paesi più scelti per il trasferimento all’estero della sede legale è rappresentato dall’Olanda che – guarda caso – offre una maggiore flessibilità nella disciplina del voto plurimo.
Dopo un tormentato processo normativo finalizzato a sostenere la competitività dei capitali, che è passato anche per l’emanazione del D.L. 91/2014, convertito nella L. 116/2014, il primo ad introdurre deroghe al principio one-share one-vote (ovvero, al rapporto di proporzionalità tra il diritto di voto e la partecipazione al capitale sociale detenuta da ciascun socio), il nostro legislatore è giunto alla pubblicazione della L. 21/2024 (c.d. Legge sui capitali).
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