di Angelo Ginex, Avvocato e Dottore di ricerca in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
In tema di accertamento del reddito d’impresa, il sostenimento di oneri finanziari correlati alla stipulazione di un contratto di mutuo ipotecario, potendo incidere in maniera più o meno significativa sull’utile di impresa, rappresenta un valido elemento di segno contrario alla presunzione dell’esistenza di maggiori redditi fondata sulla antieconomicità della gestione di impresa, di cui il giudice tributario deve avere debita considerazione.
Sono queste le conclusioni rassegnate dalla Corte di Cassazione, con ordinanza n. 1427 depositata ieri 18 gennaio, la quale consolida il filone giurisprudenziale esistente in tema di onere della prova contraria all’accertamento analitico-induttivo.
La fattispecie in esame trae origine dalla notifica ad una società in nome collettivo, proprietario di un hotel, e ai suoi soci degli avvisi di accertamento, emessi ai sensi dell’articolo 39, comma 1, lett. d), D.P.R. 600/1973, con i quali, in relazione al periodo di imposta 2009, veniva determinato il maggior reddito d’impresa di detta società e, conseguentemente, il maggior reddito di partecipazione dei soci.
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