di Angelo Ginex, Avvocato e Dottore di ricerca in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 9753, depositata ieri 22 marzo, è tornata a pronunciarsi in tema di reati tributari e responsabilità dell’ex amministratore, conformandosi all’orientamento sinora espresso (cfr., Cass. Sent. n. 23229/2012).
La fattispecie in esame trae origine dall’adozione della misura cautelare dell’interdizione, per la durata di un anno, dall’esercizio della qualità di imprenditore commerciale e di amministratore di società commerciali, emessa nei confronti dell’ex amministratore di una società, poiché indagato per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti ex articolo 2 D.Lgs. 74/2000.
Avverso tale provvedimento cautelare veniva proposta istanza di revoca dinanzi al giudice per le indagini preliminari del competente Tribunale, che però la rigettava con ordinanza. Seguiva atto di appello dinanzi al Tribunale del riesame di Brescia, ma, ancora una volta, la richiesta dell’indagato veniva respinta.
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