di Angelo Ginex, Avvocato e Dottore di ricerca in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
Al fine di superare le presunzioni poste dall’Amministrazione finanziaria alla base dell’accertamento basato sugli studi di settore, rappresentano circostanze rilevanti, di cui il giudice di merito deve tener conto in presenza di idonea documentazione, quelle dirette a dimostrare che lo scostamento rispetto ai ricavi dichiarati è dipeso dalla inesperienza dei figli, nuovi titolari, subentrati al defunto padre, fondatore dell’azienda, essendo indubbio che tale evento determina una fase critica nel prosieguo dell’attività, dipendente dalla necessità sia di ricreare rapporti di rinnovata fiducia con interlocutori abituati ad intrattenere rapporti esclusivamente con il predecessore, sia di adottare decisioni su impegni di spesa, i cui tempi di recupero e sostenibilità potrebbero essere erroneamente valutati.
Sono queste le conclusioni che emergono dall’ordinanza n. 29470, depositata ieri 21 ottobre dalla Corte di Cassazione.
Il caso sottoposto all’attenzione dei giudici di vertice trae origine dalla notifica ad una s.r.l. di un avviso di accertamento per IVA ed IRAP, scaturito dalla verifica mediante studi di settore, con conseguente rettifica dei ricavi dichiarati. Tale atto impositivo veniva impugnato dinanzi alla competente Commissione tributaria provinciale, la quale accoglieva parzialmente il ricorso e procedeva alla riduzione degli importi su cui si basava la pretesa fiscale.
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