Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario
Nel caso di concorso di più persone in un reato tributario, il sequestro preventivo funzionale alla confisca per equivalente può colpire ciascun concorrente anche per l’intera entità del profitto accertato. È quanto affermato dalla Corte di Cassazione con sentenza n. 35527 del 26 agosto 2016.
Nel caso di specie, il Tribunale del riesame confermava il decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, emesso dal Gip nei confronti degli imputati per un reato di omessa dichiarazione, ritenendo fondata la misura cautelare, sia in termini quantitativi, in virtù del principio solidaristico affermato nella più recente giurisprudenza di legittimità, sia in relazione alla sussistenza del fumus provvisoriamente loro ascritto, in virtù dell’apporto concorsuale dei ricorrenti nel reato.
Gli imputati ricorrevano in Cassazione, lamentando, tra gli altri, il vizio di violazione di legge in relazione al confermato sequestro dei loro beni per l’intero profitto del reato fiscale di cui all’imputazione provvisoria, in luogo della quota loro astrattamente riferibile.
I Giudici di Piazza Cavour rigettavano il ricorso, aderendo all’orientamento di legittimità prevalente, secondo cui il principio solidaristico legittima il sequestro preventivo, funzionale alla confisca di cui all’art. 322-ter del codice penale, eseguito sui beni dei concorrenti nel reato, per l’intero importo del prezzo o profitto del reato.
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