EREDITÀ: LA VARIABILE FISCALE NEL CASO DEL VECCHIO
di Angelo Ginex, Avvocato e Dottore di ricerca in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
Per quanto possa sembrare una banalità, nel caso dei patrimoni rilevanti, ancor più per quelli con carattere di internazionalità, la mancata pianificazione successoria rappresenta un grave errore perché la variabile fiscale è in grado di impattare enormemente sugli eredi. Ecco cosa ci insegna il caso Del Vecchio.
Ancora prima del caso Berlusconi, è salita agli onori della cronaca la vicenda successoria legata all’eredità Del Vecchio, venuto a mancare nel 2022. Come noto, questi ha regolato la sua successione mediante testamento, prevedendo disposizioni anche a titolo di legato nonché a favore di soggetti estranei alla famiglia (ad esempio, l’assegnazione di azioni al manager Milleri come segno di riconoscenza per il lavoro svolto).
È proprio sul riparto delle imposte di successione tra gli eredi che sarebbero sorti notevoli contrasti. Non va dimenticato che gli eredi Del Vecchio hanno optato per l’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario. Si tratta di una procedura che limita la responsabilità degli eredi, i quali, operata una mappatura completa del patrimonio ereditario, sono chiamati a rispondere dei debiti del defunto soltanto nei limiti di quanto ricevuto per effetto della successione.
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EREDITÀ: COSA INSEGNANO IL CASO BERLUSCONI E I SUOI 3 TESTAMENTI
di Angelo Ginex, Avvocato e Dottore di ricerca in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
Se da un lato è quanto mai opportuno che venga redatto un testamento (o anche più, se del caso), dall’altro è necessario che ciò avvenga con assistenza professionale, al fine di evitare una serie di “errori” che potrebbero inficiare la volontà del testatore. Cosa insegna il caso Berlusconi.
Le più recenti statistiche sui testamenti fatti nel nostro Paese mettono bene in evidenza che soltanto una minoranza di italiani decide di disporre delle proprie sostanze per il tempo in cui avrà cessato di vivere facendo ricorso a tale strumento.
Tuttavia i recenti fatti di cronaca riguardanti il caso Silvio Berlusconi hanno riportato l’attenzione mediatica non solo sull’importanza di compiere una simile scelta, ma soprattutto, nella eventualità in cui si decida di farlo, sulla opportunità o meno di farsi assistere da un professionista specializzato.
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POLIZZE VITA: UNO STRUMENTO EFFICIENTE DI PIANIFICAZIONE PATRIMONIALE
di Angelo Ginex, Avvocato e Dottore di ricerca in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
Tra le diverse strategie di protezione del patrimonio personale dai potenziali rischi che potrebbero metterlo a repentaglio, è possibile annoverare quella di assicurazione. Essa ha la finalità di prevenire i possibili effetti negativi derivanti da: eventi pregiudizievoli personali (ad esempio, malattia, disabilità o morte); eventi che limitano la capacità di reddito della persona; eventi che creano un danno patrimoniale (ad esempio, responsabilità di amministratori, sindaci, professionisti, etc.).
A seconda del rischio o dei molteplici rischi da cui un soggetto intende proteggersi, sarà quindi possibile ricorrere alle polizze vita, alle polizze vita miste, alle cosiddett polizze key man, alle polizze danni, alle rendite, etc.
Di certo vi è che le polizze assicurative in genere rappresentano un valido strumento di tutela e segregazione patrimoniale, in quanto possono assumere un contenuto duttile, presentano una fiscalità di vantaggio e, da ultimo, è agevole reperire un’ampia gamma di prodotti assicurativi, anche sul mercato internazionale.
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PATRIMONIO: STRUMENTI DI TUTELA PER LO SPORTIVO PROFESSIONISTA
di Angelo Ginex, Avvocato e Dottore di ricerca in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
Trust e intestazione fiduciaria rappresentano due strumenti giuridici molto diversi tra loro e finalizzati a realizzare anche obiettivi differenti, ma si rivelano entrambi molto utili alla tutela dello sportivo professionista.
Di tanto in tanto accade che salga agli onori della cronaca la vicenda di un qualche sportivo professionista che in modo del tutto "inconsapevole" ha avuto poca cura e attenzione di quanto guadagnato in campo. Basti pensare al contenzioso riguardante gli eredi di Maradona oppure ai casi di Conte, El Shaarawy ed Evra, il cui patrimonio è finito nelle mani sbagliate.
Al contrario di quanto emergente da tali vicende, per lo sportivo professionista, così come per tutti coloro che dispongono di un patrimonio rilevante, è assolutamente imprescindibile pianificare nel modo migliore per sé e per i propri familiari gli aspetti patrimoniali, finanziari e successori.
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GUIDA "WE WEALTH" LE OPPORTUNITÀ DEL TRUST
Il Trust: uno strumento per proteggere il patrimonio e pianificare il passaggio generazionale. We Wealth ha realizzato una guida che permette di avere una panoramica sull’istituto, le caratteristiche principali e le relative opportunità in ottica di protezione del patrimonio.
L'Avv. Angelo Ginex ha partecipato a questo progetto editoriale redigendo il terzo capitolo intitolato "Trust e inquadramento fiscale".
Si segnala che, a seguito della pubblicazione di tale guida, è intervenuta la Circolare AE n. 34/E del 20 ottobre 2022, la quale ha recepito l'orientamento della giurisprudenza di legittimità e fornito tutta una serie di chiarimenti di cui è quantomeno opportuno tener conto.
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GUIDA "WE WEALTH" LE OPPORTUNITÀ DEL TRUST
Il Trust: uno strumento per proteggere il patrimonio e pianificare il passaggio generazionale. We Wealth ha realizzato una guida che permette di avere una panoramica sull’istituto, le caratteristiche principali e le relative opportunità in ottica di protezione del patrimonio.
L'Avv. Angelo Ginex ha partecipato a questo progetto editoriale redigendo il terzo capitolo intitolato "Trust e inquadramento fiscale".
Si segnala che, a seguito della pubblicazione di tale guida, è intervenuta la Circolare AE n. 34/E del 20 ottobre 2022, la quale ha recepito l'orientamento della giurisprudenza di legittimità e fornito tutta una serie di chiarimenti di cui è quantomeno opportuno tener conto.
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APRE IN PUGLIA IL PRIMO "FAMILY OFFICE"
Aiutare le famiglie a gestire i grandi patrimoni: Ginex & Partners si conferma una realtà all’avanguardia, uno studio professionale in grado di trasformarsi, all’occorrenza, anche in “family office”, andando oltre i tradizionali compiti che ci si attende da un avvocato. Dietro queste intuizioni c’è l’Avv. Angelo Ginex, professionista specializzato nella gestione e protezione di patrimoni, con qualifica di Family Officer.
«Il progetto è stato lanciato alcuni anni fa su Milano, terreno fertile dal punto di vista della consulenza sui grandi patrimoni. Ora, riteniamo che i tempi siano maturi per proporre questa soluzione anche nella nostra amata Puglia. D’altronde, gli eventi imprevedibili cui quotidianamente assistiamo (vedi la pandemia da Covid-19, prima, o la guerra in Ucraina, poi), ci insegnano, ancora una volta, che è assolutamente sbagliato non avere cura del proprio patrimonio, sia esso immobiliare o finanziario. Quindi, siamo il primo “Family Office” ad aprire in Puglia e, da pugliesi, siamo orgogliosi di essere noi a farlo».
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TRUST, STRUMENTO VERSATILE AL SERVIZIO DEL PATRIMONIO
di Angelo Ginex, Avvocato e Dottore di ricerca in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
Molto spesso, il family officer e il professionista che si occupa di consulenza patrimoniale, al fine di realizzare le diverse esigenze della clientela, possono individuare un'interessante soluzione nel trust, strumento di gestione patrimoniale che si rivela alquanto versatile.
Il trust rappresenta uno strumento molto utile nella gestione di un patrimonio vincolato al perseguimento di un qualsiasi obiettivo meritevole di tutela. Infatti, la prassi professionale ci ha insegnato come esso si presti a una molteplicità di utilizzi, che di fatto lo rendono uno strumento particolarmente duttile e flessibile.
Basti pensare alla sua struttura mutante, meglio definibile a “geometria variabile”, nel senso che, accanto allo schema base, è possibile replicare molteplici schemi di trust differenti; oppure, si pensi alla possibilità di scegliere la legge regolatrice del trust, ecc.
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LA DECADENZA DALL'ACCETTAZIONE BENEFICIATA DELL'EREDITÀ
di Angelo Ginex, Avvocato e Dottore di ricerca in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
L'accettazione dell'eredità con beneficio d'inventario consente agli eredi di assicurarsi gli effetti di cui all'art. 490 cod. civ. Tuttavia, occorre prestare attenzione al compimento di determinati atti, poiché questi potrebbero comportare la decadenza dal suddetto beneficio ai sensi dell'art. 493 cod. civ.
L'accettazione dell'eredità, da cui consegue la successione dell'erede in tutti i rapporti giuridici facenti capo al defunto, può essere “pura e semplice” o con “beneficio d'inventario”.
L'accettazione “pura e semplice”, che può realizzarsi attraverso tre diverse modalità (ovvero, mediante accettazione espressa, tacita o presunta), comporta la successione dell'erede in tutti i rapporti giuridici, sia attivi che passivi, di cui il defunto era titolare, senza alcuna limitazione di responsabilità.
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L'INTESTAZIONE FIDUCIARIA DI BENI IMMOBILI
Tra gli strumenti a disposizione del consulente patrimoniale che, in una visione olistica dei desiderata del proprio cliente, è chiamato ad assicurare anche la "riservatezza" sulle disponibilità immobiliari, vi è certamente l'intestazione fiduciaria. Infatti, nell'ipotesi in cui un soggetto intenda evitare, per motivi personali o commerciali, che soggetti terzi vengano a conoscenza delle proprie disponibilità immobiliari o finanche dell'immobile che si sta per acquistare, è possibile conferire incarico a un soggetto professionalmente competente, di intestarsi tali immobili a proprio nome ma per suo ordine e conto.
Il contratto di intestazione fiduciaria di beni immobili, in cui il fiduciario è una società fiduciaria, operante in conformità alla legge n. 1966 del 1939, permette al soggetto fiduciante di mantenere la proprietà effettiva dei beni in parola e il controllo gestionale degli stessi, poiché la società fiduciaria, che è solo un mero intestatario formale, non può disporre liberamente del bene, ma lo deve amministrare sulla base di precise istruzioni scritte rilasciate dal soggetto fiduciante.
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