NUOVA PROCEDURA DI DISCARICO DEI CARICHI AFFIDATI ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE-RISCOSSIONE
di Angelo Ginex, Avvocato, Ph.D. in Diritto Tributario, TEP e Family Officer, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
Dopo il secondo esame in Consiglio dei ministri, a causa del parere ostativo della Ragioneria generale dello Stato, il D.Lgs. 110/2024, recante “Disposizioni in materia di riordino del sistema nazionale della riscossione”, è stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
La riforma della riscossione – che è già entrata in vigore per talune novità (mentre per altre occorrerà attendere il prossimo 1.1.2025) – introduce molteplici novità come, ad esempio, la nuova procedura di discarico dei carichi affidati all’Agenzia delle entrate-Riscossione.
Nello specifico, mediante la revisione della disciplina sul discarico, di cui agli articoli 19 e 20, D.Lgs. 112/1999, la riforma mira a rendere maggiormente efficiente l’attività di recupero dell’Agenzia delle entrate-Riscossione, attribuendo a quest’ultima maggiori responsabilità nella riscossione dei crediti.
La nuova procedura contempla il discarico automatico per i crediti affidati all’Agenzia delle entrate-Riscossione a decorrere dall’1.1.2025 e non riscossi entro il 31.12 del quinto anno successivo a quello di affidamento.
Per leggere l’articolo completo scarica il PDF
© Riproduzione riservata
CONCORDATO BIENNALE: LE MODIFICHE PER INCENTIVARNE L’ADESIONE
di Angelo Ginex, Avvocato, Ph.D. in Diritto Tributario, TEP e Family Officer, Studio Legale Tributario Ginex & Partners
Il Consiglio dei ministri del 25.7.2024, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, ha approvato, in via definitiva, il decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive in materia di concordato preventivo biennale, così come regolato dal D.Lgs. 13/2024.
Le ultime modifiche superano quanto previsto dal precedente decreto, approvato dal Consiglio dei ministri in esame preliminare lo scorso 20.6.2024, in considerazione dei pareri espressi dalle commissioni competenti di Camera e Senato.
L’obiettivo dichiarato è quello di rendere maggiormente “appetibile” il nuovo istituto dopo che da più parti sono state evidenziate notevoli criticità e perplessità circa l’eventuale adesione da parte dei contribuenti.
Al riguardo, si consideri che i redditi concordati stimati per il 2024 e il 2025 (per il solo 2024 nel caso dei contribuenti in regime forfettario), tenendo conto dei criteri di calcolo stabiliti dal D.M. 14.6.2024 per i soggetti Isa e dal D.M. 15.7.2024 per i contribuenti forfettari, saranno, nella maggior parte dei casi, superiori rispetto a quanto dichiarato nel 2023.
Per leggere l’articolo completo scarica il PDF
© Riproduzione riservata