È NULLA LA NOTIFICA DELL'ATTO EFFETTUATA AL SERVIZIO “SEGUIMI” DI POSTE ITALIANE

Di Angelo Ginex, Avvocato e Ph.D. in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners

In via generale, l’articolo 138 c.p.c. dispone che il soggetto legittimato effettua la notifica, di regola, mediante consegna nelle mani proprie del destinatario, presso la casa di abitazione oppure, se ciò non è possibile, ovunque lo trovi nell’ambito della  circoscrizione cui è addetto.

Qualora non sia possibile effettuare la notifica in mani proprie, l’articolo 139, comma 1, c.p.c. prevede un ordine successivo per ricercare il destinatario; in particolare, l’agente notificatore deve ricercare il contribuente ...

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IL CRITERIO DELLA “FAMIGLIA FISCALE” E IL CONIUGE IN SEPARAZIONE DEI BENI

Di Angelo Ginex, Avvocato e Ph.D. in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners

In via generale, il redditometro è uno strumento di determinazione sintetica del reddito del contribuente, che consente all’Amministrazione finanziaria una determinazione indiretta del reddito complessivo del contribuente, basata sulla capacità di spesa del medesimo.

Con particolare riferimento all’accertamento sintetico dei redditi delle persone fisiche, la relativa disciplina è contenuta nell’articolo 38 D.P.R. 600/1973, come novellato dal D.L. 78/2010, le cui modifiche sono state dettate principalmente dall’esigenza di adeguarlo al contesto socio-economico, rafforzandone l’efficienza e le garanzie per il contribuente, quali il contraddittorio.

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ACCERTAMENTO ANTE TEMPUS E PROVA DELLE SPECIFICHE RAGIONI DI URGENZA

Di Angelo Ginex, Avvocato e Ph.D. in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners

Come noto, l’articolo 12, comma 7, L. 212/2000 prevede che, nel rispetto del principio di cooperazione tra Amministrazione e contribuente, dopo il rilascio della copia del PVC da parte degli organi di controllo, quest’ultimo possa comunicare, entro 60 giorni, osservazioni e richieste che sono valutate dagli uffici impositori.

La norma de qua, nel riconoscere al contribuente il diritto al contraddittorio con l’Amministrazione finanziaria, prevede altresì che l’avviso di accertamento non possa essere emanato prima del decorso di 60 giorni dalla consegna del PVC (c.d. accertamento ante tempus), salvo casi di “particolare e motivata urgenza”.

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GESTIONE ANTIECONOMICA ANCHE CON BILANCIO IN ATTIVO

Di Angelo Ginex, Avvocato e Ph.D. in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners

È legittimo l’avviso di accertamento fondato sull’antieconomicità della gestione aziendale, anche nella ipotesi in cui questa concluda il proprio esercizio annuale con un utile talmente esiguo, a fronte di ingenti investimenti sostenuti, da far ritenere senz’altro sconveniente il rischio d’impresa sopportato in rapporto al risultato conseguito. È questo l’innovativo principio sancito dalla Corte di Cassazione con ordinanza n. 31814 del 05.12.2019.

La vicenda in esame trae origine dalla notifica di un avviso di accertamento per antieconomicità della gestione d’impresa, con cui si contestavano ad una ferramenta maggiori ricavi, dal momento che essa, a fronte del sostenimento di costi pari ad euro 980.049, aveva dichiarato il conseguimento di un reddito d’impresa pari ad euro 10.104 e ricavi pari ad euro 809.905, quindi significativamente inferiori e insufficienti per remunerare il capitale impiegato.

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L'EFFICACIA ESPANSIVA DEL GIUDICATO ESTERNO

Di Angelo Ginex, Avvocato e Ph.D. in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners

In materia tributaria, opera l'efficacia espansiva del giudicato esterno in relazione al rapporto ad esecuzione prolungata, avente ad oggetto la realizzazione, in più anni, delle medesime opere di urbanizzazione primaria e secondaria, non venendo in rilievo ipotesi eccezionali di incompatibilità con il diritto comunitario che ne imporrebbero la disapplicazione da parte del giudice nazionale.

È questo il nuovo orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza n. 31084 del 28.11.2019. La vicenda in esame trae origine dalla impugnazione di un avviso di accertamento, con il quale l’Agenzia delle Entrate aveva rettificato la dichiarazione Iva di una società, ritenendo che i lavori per la realizzazione di alcune opere pubbliche fossero stati erroneamente assoggettati ad aliquota del 10% in luogo di quella ordinaria.

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LA DIFESA DELL'AER NEI GIUDIZI TRIBUTARI DI MERITO E DI LEGITTIMITÀ

Di Angelo Ginex, Avvocato e Ph.D. in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners

Come noto, l’articolo 4-novies D.L. 34/2019, nell’introdurre una norma di interpretazione autentica dell’articolo 1, comma 8, D.L. 193/2016, aveva chiarito che nessuna delibera specifica e motivata è richiesta all’Agenzia delle entrate-Riscossione (AeR) per avvalersi degli avvocati del libero foro, al di fuori dei casi riservati all’Avvocatura dello Stato su base convenzionale o, perfino, pure in quelli ove essa non sia disponibile ad assumere il patrocinio.

Di qui, il dubbio che non fosse fondato l’orientamento affermatosi in tema di rappresentanza e difesa in giudizio dell’AeR, secondo cui: «l’Agenzia delle Entrate Riscossione, ... ove si costituisca formalmente in giudizio in un nuovo processo come in uno già pendente alla data della propria istituzione, deve avvalersi del patrocinio dell’Avvocatura dello Stato ...

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IL COMPUTO DEI 30 GIORNI PER LA DEFINIZIONE DELL'AVVISO BONARIO

Di Angelo Ginex, Avvocato e Ph.D. in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners

L’articolo 2 D.Lgs. 462/1997, recante la disciplina delle somme dovute a seguito dei controlli automatici effettuati ai sensi degli articoli 36-bis D.P.R. 600/1973 e 54-bis D.P.R. 633/1972,  al secondo comma precisa che «L’iscrizione a ruolo non è eseguita, in tutto o in parte, se il contribuente o il sostituto d’imposta provvede a pagare le somme dovute entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione prevista dai commi 3 dei predetti articoli 36-bis e 54-bis, con le modalità indicate nell’articolo 19 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, concernente le modalità di versamento mediante delega. In tal caso, l’ammontare delle sanzioni amministrative dovute è ridotto ad un terzo».

Peraltro, il citato articolo 36-bis, comma 3 sancisce che, quando dai controlli automatici emerge un risultato diverso rispetto a quello della dichiarazione, l’esito è comunicato al contribuente, stabilendo altresì che ...

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DEFINIZIONE LITI PENDENTI: SOSPENSIONE DEL PROCESSO ANCHE DOPO I TERMINI?

Di Angelo Ginex, Avvocato e Ph.D. in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners

In materia di definizione agevolata delle liti pendenti, l’articolo 6. D.L. 119/2018 aveva stabilito che il contribuente potesse ottenere la sospensione del processo a seguito del deposito di apposita istanza, corredata di copia della domanda di definizione e del versamentoentro il 10 giugno 2019.

Più precisamente, la disposizione normativa citata disponeva che: «Le controversie non sono sospese, salvo che il contribuente faccia apposita richiesta al giudice, dichiarando di volersi avvalere delle disposizioni del presente articolo. In tal caso il processo è sospeso fino al 10 giugno 2019. Se entro tale data il contribuente deposita presso l’organo giurisdizionale innanzi al quale pende la controversia copia della domanda di definizione e del versamento degli importi dovuti o della prima rata, il processo resta sospeso fino al 31 dicembre 2020».

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IL CONTRADDITORIO PREVENTIVO IN CASO DI ACCERTAMENTO DA ABUSO DEL DIRITTO

Di Angelo Ginex, Avvocato e Ph.D. in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners

Il diritto al contradditorio, che trova il suo fondamento tanto nelle fonti internazionali quanto in quelle interne, costituisce un «principio fondamentale immanente nell’ordinamento, operante anche in difetto di una espressa e specifica previsione normativa, a pena di nullità dell’atto finale del procedimento, per violazione del diritto di partecipazione dell’interessato al procedimento stesso» (Cfr. C. Cost. n. 132/2015).

Con particolare riguardo all’ambito tributario, mette conto rilevare che la giurisprudenza della Corte di Giustizia UE, nella storica sentenza Sopropè, ha sancito che il contraddittorio preventivo costituisce un principio di civiltà giuridica, generale ed ineludibile ...

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I LIMITI PROBATORI DEL GIUDIZIO DI RIASSUNZIONE A SEGUITO DI RINVIO DELLA CASSAZIONE

Di Angelo Ginex, Avvocato e Ph.D. in Diritto Tributario, Studio Legale Tributario Ginex & Partners

In via generale, il giudizio di rinvio costituisce una fase autonoma del processo tributario, che viene introdotta mediante la riassunzione dinanzi alla Commissione tributaria di pari grado rispetto a quella che ha pronunciato la sentenza cassata.

Detto giudizio, quindi, non rappresenta la continuazione della precedente fase di merito e la riassunzione si configura semplicemente «come attività di impulso processuale volta alla prosecuzione del giudizio conclusosi con la sentenza cassata» (Cfr. Cass. 4018/2006).

Tale giudizio è disciplinato dall’articolo 63 D.Lgs. 546/1992, a mente del quale la riassunzione deve essere fatta nei confronti di tutte le parti personalmente entro il termine perentorio di sei mesi dalla pubblicazione della sentenza, con la precisazione che, in sede di rinvio, si osservano le norme stabilite per il procedimento davanti alla Commissione tributaria a cui il processo è stato rinviato.

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