CONFERIMENTO D'AZIENDA E CESSIONE DI QUOTE: NO ABUSO DEL DIRITTO

Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario

L’attività riqualificatoria dell’Amministrazione finanziaria non consente di travalicare lo schema negoziale tipico nel quale l’atto risulta inquadrabile, pena l’artificiosa costruzione di una fattispecie imponibile diversa da quella voluta e comportante effetti giuridici differenti, e di ridefinire la cessione di quote in cessione di ramo di azienda ex articolo 20 D.P.R. 131/1986, poiché tale disposizione non è una norma generale antielusiva per l’imposizione di registro. È questo il principio sancito dalla Corte di Cassazione con sentenza del 27 gennaio 2017, n. 2054.

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LA COMPENSAZIONE DELLE SPESE PROCESSUALI DEVE ESSERE MOTIVATA

Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario

A seguito delle modifiche normative apportate dall’articolo 9 D.Lgs. 156/2015 all’articolo 15 D.Lgs. 546/1992, il principio base di liquidazione delle spese processuali nel rito tributario è quello della soccombenza. Tale principio afferma che la parte soccombente è condannata al rimborso delle spese di giudizio che sono liquidate con la sentenza. Sul punto, è recentemente intervenuta la Corte di Cassazione, con sentenza 12 gennaio 2017, n. 591, la quale ha statuito che la decisione del giudice tributario di compensare le spese processuali deve essere adeguatamente motivata, in quanto la regola base del processo tributario, ai sensi dell’articolo 15 D.Lgs. 546/1992, è quella della soccombenza.

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LA SENTENZA NON DEFINITIVA È IMMEDIATAMENTE ESECUTIVA

Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario

La sentenza non definitiva che accoglie, in tutto o in parte, il ricorso del contribuente contro l’atto impositivo o l’atto di riscossione, ha immediata efficacia esecutiva, con la conseguenza che l’ente impositore ha l’obbligo di agire in conformità alla decisione del giudice, sia nel caso in cui l’iscrizione non sia stata ancora effettuata, sia, se già effettuata, adottando i conseguenziali provvedimenti di sgravio e, eventualmente, di rimborso dell’eccedenza versata. È questo il principio sancito dalle Sezioni Unite, con la recentissima sentenza del 13 gennaio 2017, n. 758.

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È NULLA LA SENTENZA TRIBUTARIA D'APPELLO MOTIVATA PER RELATIONEM

Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario

La sentenza d’appello del giudice tributario che si limiti a motivare per relationem tramite mera adesione alla pronuncia impugnata è nulla, poiché in tal modo risulta impossibile cogliere le ragioni poste a fondamento del dispositivo. È questo il principio sancito dalla Suprema Corte, con sentenza del 20 gennaio 2017, n. 1543, conformemente al prevalente orientamento della giurisprudenza di legittimità.

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LA PROVA CONTRARIA ALL'ACCERTAMENTO BANCARIO VA VALUTATA

Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario

In tema di accertamento bancario l'Amministrazione finanziaria non è gravata da ulteriori oneri probatori dal momento in cui il contribuente svolge le proprie difese, potendo anche limitarsi a contestarne la valenza, poiché è rimessa al giudice tributario la valutazione del complessivo materiale probatorio sottopostogli e la disamina ponderata dello stesso. È questo il principio di diritto sancito dalla Corte di Cassazione con sentenza del 13 gennaio 2017, n.711.

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LA PROVA CONTRARIA ALL'ACCERTAMENTO BANCARIO VA VALUTATA

Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario

In tema di accertamento bancario l'Amministrazione finanziaria non è gravata da ulteriori oneri probatori dal momento in cui il contribuente svolge le proprie difese, potendo anche limitarsi a contestarne la valenza, poiché è rimessa al giudice tributario la valutazione del complessivo materiale probatorio sottopostogli e la disamina ponderata dello stesso. È questo il principio di diritto sancito dalla Corte di Cassazione con sentenza del 13 gennaio 2017, n.711.

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È NULLO L'ACCERTAMENTO DA STUDI DI SETTORE IN ASSENZA DI CONTRADDITTORIO PREVENTIVO

Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario

L’accertamento standardizzato mediante l’applicazione degli studi di settore è affetto da nullità se emesso in assenza di contraddittorio, in quanto tale procedura costituisce un sistema di presunzioni semplici la cui gravità, precisione e concordanza può nascere solo in seguito al contraddittorio con il contribuente. È questo il principio sancito dalla Corte di Cassazione, con la recentissima sentenza del 20 gennaio 2017, n. 1485, conformemente al prevalente orientamento della giurisprudenza di legittimità.

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È NULLO L'ACCERTAMENTO DA STUDI DI SETTORE IN ASSENZA DI CONTRADDITTORIO PREVENTIVO

Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario

L’accertamento standardizzato mediante l’applicazione degli studi di settore è affetto da nullità se emesso in assenza di contraddittorio, in quanto tale procedura costituisce un sistema di presunzioni semplici la cui gravità, precisione e concordanza può nascere solo in seguito al contraddittorio con il contribuente. È questo il principio sancito dalla Corte di Cassazione, con la recentissima sentenza del 20 gennaio 2017, n. 1485, conformemente al prevalente orientamento della giurisprudenza di legittimità.

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