LA DEFINIZIONE DEL PVC NON È PRECLUSA DALL'ACCERTAMENTO
Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario
Non ha alcun effetto preclusivo sulla definizione agevolata del processo verbale di constatazione la notifica al contribuente, successivamente alla data del 24.10.2018, dell'avviso di accertamento avente ad oggetto le medesime violazioni constatate nel processo verbale.
È questo il chiarimento offerto dall'Agenzia delle Entrate con la risposta n. 19 del 30 gennaio 2019 alla domanda di interpello ex articolo 11, comma 1, lett. a), L. 212/2000 proposta da un contribuente in relazione alla definizione agevolata dei processi verbali di constatazione prevista dall'articolo 1 D.L. 119/2018.
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LA DEFINIZIONE DEL PVC NON È PRECLUSA DALL'ACCERTAMENTO
Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario
Non ha alcun effetto preclusivo sulla definizione agevolata del processo verbale di constatazione la notifica al contribuente, successivamente alla data del 24.10.2018, dell'avviso di accertamento avente ad oggetto le medesime violazioni constatate nel processo verbale.
È questo il chiarimento offerto dall'Agenzia delle Entrate con la risposta n. 19 del 30 gennaio 2019 alla domanda di interpello ex articolo 11, comma 1, lett. a), L. 212/2000 proposta da un contribuente in relazione alla definizione agevolata dei processi verbali di constatazione prevista dall'articolo 1 D.L. 119/2018.
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NO AGLI AVVOCATI ESTERNI PER L'AGENZIA DELLE ENTRATE-RISCOSSIONE
Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario
È invalido l’atto di costituzione in giudizio dell'Agenzia delle entrate-Riscossione a mezzo di avvocato del libero foro per nullità della procura, qualora essa non assolva l'onere di indicare e allegare le fonti del potere di rappresentanza e assistenza di quest'ultimo in alternativa al patrocinio esercitato, per regola generale e salvo conflitto di interessi, dall'Avvocatura dello Stato. Questo è il principio di diritto espresso dalla Corte di Cassazione con ordinanza n. 1992 del 24.01.2019.
La controversia sottoposta al vaglio della Suprema Corte si fonda sul ricorso, proposto dal contribuente, avverso una sentenza della competente CTR, la quale aveva rigettato il gravame ritualmente esperito nei confronti di una decisione emessa dai giudici di prime cure. La parte resistente, cioè Equitalia Sud S.p.A., si costituiva in giudizio, proponendo anche un controricorso.
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INDEDUCIBILE LA MINUSVALENZA DA CESSIONE DI UN CALCIATORE A TITOLO GRATUITO
Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario
La cessione del diritto alle prestazioni sportive di un calciatore, concretandosi nel trasferimento di un’utilità giuridica suscettibile di valutazione economica e circolazione, in quanto bene immateriale strumentale all'esercizio dell’impresa, è idonea a generare una minusvalenza deducibile solo quando avvenga dietro il pagamento di un corrispettivo, a nulla rilevando l'assunzione, ad opera della parte cessionaria, dell'obbligo di pagare il compenso del ceduto. È questo il principio sancito dalla Corte di Cassazione con sentenza n. 346 del 09.01.2019.
La controversia oggetto della pronuncia in rassegna prende le mosse dall'impugnazione di un avviso di accertamento mediante il quale l'Agenzia delle Entrate contestava un'ingente perdita sostenuta dalla A.C. Milan, recuperando a tassazione un importo relativo a delle minusvalenze considerate non deducibili poiché avvenute a titolo gratuito.
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IL "NUOVO" REGIME FORFETTARIO SECONDO LA LEGGE DI BILANCIO 2019
Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario
Il regime d’imposizione forfettario, previsto e disciplinato nella L. 190/2014, è stato profondamente modificato grazie all'intervento della L. 145/2018 (c.d. Legge di bilancio 2019).
Appare d’uopo effettuare una breve ma esaustiva ricognizione di questo istituto, necessaria per precisare e chiarire le novità apportate dal legislatore al fine di estendere la platea dei suoi potenziali fruitori.
L’articolo 1, commi 9–11, L. 145/2018, entrato in vigore a partire dall'1 gennaio 2019, ha imposto una rivisitazione dell’articolo 1, commi 54–89, L. 190/2014, prevedendo specificatamente che ...
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IL "NUOVO" REGIME FORFETTARIO SECONDO LA LEGGE DI BILANCIO 2019
Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario
Il regime d’imposizione forfettario, previsto e disciplinato nella L. 190/2014, è stato profondamente modificato grazie all'intervento della L. 145/2018 (c.d. Legge di bilancio 2019).
Appare d’uopo effettuare una breve ma esaustiva ricognizione di questo istituto, necessaria per precisare e chiarire le novità apportate dal legislatore al fine di estendere la platea dei suoi potenziali fruitori.
L’articolo 1, commi 9–11, L. 145/2018, entrato in vigore a partire dall'1 gennaio 2019, ha imposto una rivisitazione dell’articolo 1, commi 54–89, L. 190/2014, prevedendo specificatamente che ...
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NON ABUSIVO LO SPIN-OFF IMMOBILIARE DI UN GRUPPO SOCIETARIO
Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario
Con la risposta all’interpello n. 139/2018, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che l’operazione di scissione parziale proporzionale, preordinata alla separazione dell'attività operativa da quella immobiliare (c.d. spin-off immobiliare), non è fiscalmente illecita ma, anzi, “rappresenta un’operazione fisiologica di riorganizzazione del compendio immobiliare del gruppo industriale”, al fine di sviluppare più efficientemente le due attività.
Nel caso di specie, un gruppo societario composto da tre società intendeva intraprendere una scissione parziale e proporzionale, consistente nel trasferimento del comparto immobiliare posseduto da due società scindendi alla terza beneficiaria, affinché quest’ultima lo locasse successivamente alle prime a canoni di mercato.
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LA CONDOTTA COMMERCIALE ANOMALA GIUSTIFICA L'ACCERTAMENTO ANALITICO-INDUTTIVO
Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario
In tema di imposte dirette, è legittimo procedere alla rettifica delle componenti reddituali sulla base di un accertamento analitico-induttivo anche quando si sia in presenza di scritture contabili regolarmente tenute, purché le medesime siano contestabili in forza di valutazioni condotte sulla base di presunzioni gravi, precise e concordanti che facciano dubitare della veridicità e correttezza della contabilità esaminata. In tal caso, la prova presuntiva dei maggiori ricavi, idonea a fondare questo tipo di accertamento, può essere desunta anche da una condotta commerciale anomala del contribuente.
Sono questi i principi di diritto sanciti dalla Corte di Cassazione con ordinanza n. 33264 del 21.12.2018, la quale ha dato seguito all'orientamento ormai prevalente della giurisprudenza di legittimità in ordine ai requisiti che giustificano l’utilizzo dell’accertamento analitico-induttivo.
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LA CONOSCENZA DEL DISSESTO NON SCRIMINA L'OMESSA IVA DEL LIQUIDATORE
Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario
Ai fini della configurabilità del reato di omesso versamento dell’Iva, non rileva come causa di forza maggiore, idonea a scriminare la condotta del liquidatore, la presenza di uno stato di dissesto imputabile alla precedente gestione, quando risulta che al momento dell’accettazione dell’incarico il reo fosse consapevole della crisi di liquidità e potesse fronteggiarla mediante idonee iniziative. È questo il principio sancito dalla Corte di Cassazione con sentenza n. 52851 del 23.11.2018.
La vicenda muove dalla condanna del liquidatore di una società per omesso versamento dell’Iva ex articolo 10-ter D.Lgs. 74/2000, confermata poi in appello dai giudici di seconde cure.
Avverso detto provvedimento di condanna il reo proponeva, dunque, ricorso in Cassazione, ex articolo 606, comma 1, lett. b) ed e) c.p.p., per erronea applicazione dell’articolo 10-ter D.Lgs. 74/2000 e per illogicità della motivazione, sull’assunto che quanto statuito dai giudici del gravame contrasterebbe con i principi generali in tema di colpevolezza ed elemento soggettivo, uniformanti l’ordinamento penale.
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LA CONOSCENZA DEL DISSESTO NON SCRIMINA L'OMESSA IVA DEL LIQUIDATORE
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Ai fini della configurabilità del reato di omesso versamento dell’Iva, non rileva come causa di forza maggiore, idonea a scriminare la condotta del liquidatore, la presenza di uno stato di dissesto imputabile alla precedente gestione, quando risulta che al momento dell’accettazione dell’incarico il reo fosse consapevole della crisi di liquidità e potesse fronteggiarla mediante idonee iniziative. È questo il principio sancito dalla Corte di Cassazione con sentenza n. 52851 del 23.11.2018.
La vicenda muove dalla condanna del liquidatore di una società per omesso versamento dell’Iva ex articolo 10-ter D.Lgs. 74/2000, confermata poi in appello dai giudici di seconde cure.
Avverso detto provvedimento di condanna il reo proponeva, dunque, ricorso in Cassazione, ex articolo 606, comma 1, lett. b) ed e) c.p.p., per erronea applicazione dell’articolo 10-ter D.Lgs. 74/2000 e per illogicità della motivazione, sull’assunto che quanto statuito dai giudici del gravame contrasterebbe con i principi generali in tema di colpevolezza ed elemento soggettivo, uniformanti l’ordinamento penale.
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