I CRITERI VALUTATIVI DELL'ABUSO DEL DIRITTO IN DOGANA

Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario

In applicazione dei principi sanciti dalla Corte di giustizia dell’Unione europea, con sentenza del 14 aprile 2016, causa C-131/14, Cervati e Malvi, compete in ogni caso al giudice nazionale verificare, in concreto, se il meccanismo mediante il quale un importatore tradizionale, che non disponga di un titolo nell'ambito del contingente GATT, si rivolga ad un altro operatore comunitario che, acquistata la merce da un fornitore extracomunitario, la ceda allo Stato estero ad altro importatore il quale, senza trasferire il proprio titolo, immetta la merce nel mercato dell’Unione europea e poi la rivenda all'importatore tradizionale, violi in via astratta di principio il diritto dell’Unione europea. È questo l’interessantissimo principio sancito dalla Corte di Cassazione, con sentenza del 27 gennaio 2017, n. 2067, in tema di abuso del diritto in ambito doganale.

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LA GESTIONE ANOMALA DEL CONTO CASSA LEGITTIMA L'ANALITICO-INDUTTIVO

Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario

L’incongruente coesistenza di un conto cassa con ingente saldo positivo e di una contemporanea elevata esposizione bancaria negativa rappresenta un indice di condotta antieconomica da parte del contribuente, che può costituire il presupposto per un accertamento analitico-induttivo. È questo il principio affermato dalla Corte di Cassazione con sentenza del 20 gennaio 2017, n. 1530.

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MANCATA ATTESTAZIONE DI CONFORMITÀ NON SEMPRE CAUSA DI INAMMISSIBILITÀ

Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario

La mancata attestazione di conformità non integra ex se un vizio di inammissibilità dell’atto difensivo, dovendo le previsioni di inammissibilità di cui agli articoli 18 e 22 D.Lgs. 546/1992 essere interpretate in senso restrittivo, limitandone il campo di operatività ai soli casi nei quali il rigore estremo è davvero giustificato. È questo il principio sancito dalla Corte di Cassazione con sentenza del 31 ottobre 2016, n. 22106, conformemente al prevalente orientamento della giurisprudenza di legittimità (Cass., sentenze nn. 11760/2014 e 6780/2009).

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INTERNAZIONALIZZAZIONE D'IMPRESA: LE OPPORTUNITÀ OFFERTE DA DUBAI (EAU)

A fronte di una media rischio politico e di credito piuttosto basso, Dubai, principale città degli Emirati Arabi Uniti (EAU) insieme alla capitale Abu Dhabi, offre interessanti opportunità di investimento ed esportazione per il nostro Paese.

Gli EAU rappresentano il 2° mercato di destinazione dell'export italiano in Medio Oriente e Nord Africa e il volume delle esportazioni italiane è destinato a crescere.

I principali settori che offrono opportunità sono quello alimentare, tessile, edile, infrastrutture, packaging e turistico.

Scarica la SCHEDA PAESE EAU di Sace e contattaci per qualsiasi ulteriore informazione.


INCOMBE SUL CONTRIBUENTE LA PROVA DELL'INERENZA DELLA SPESA

Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario

In tema di imposte sui redditi ed Iva, l'inerenza esige la sua concreta strumentalità all'impresa, sicché il contribuente assolve il relativo onere probatorio, che su di lui incombe, con la sola prova di funzionalità agli obiettivi d'impresa. È questo il principio sancito dalla Corte di Cassazione con sentenza del 20 gennaio 2017, n. 1544.

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CONTRADDITTORIO PREVENTIVO ANCHE PER L'IPOTECA ESATTORIALE

Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario

L’ipoteca esattoriale iscritta sui beni immobili del contribuente è nulla per omessa attivazione del contraddittorio endoprocedimentale, qualora l’Agente della riscossione non notifichi, prima di procedere alla predetta iscrizione, una comunicazione contenente l’avviso che entro il termine di 30 giorni il contribuente può presentare osservazioni ed effettuare il pagamento. È questo il principio sancito dalla Corte di Cassazione, con sentenza del 22 febbraio 2017, n. 4587.

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SPETTA ALL'AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA PRODURRE IN GIUDIZIO IL PVC

Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario

In presenza di un avviso di accertamento che richiami espressamente elementi di indagine ricavati da verifiche operate dalla Guardia di Finanza ed a fronte delle contestazioni mosse dal contribuente circa l’attendibilità dei relativi esiti, l’onere di dimostrare la legittimità della pretesa fiscale ricade in capo all'Amministrazione finanziaria e non può prescindere dalla produzione in giudizio del relativo processo verbale di constatazione. È questo l’interessante principio sancito dalla Corte di Cassazione, con sentenza del 15 febbraio 2017, n. 3978.

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INDAGINI FINANZIARIE VALIDE ANCHE NEI CONFRONTI DEI PRIVATI

Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario

Le operazioni bancarie di versamento hanno efficacia presuntiva di maggiore disponibilità reddituale nei confronti di tutti i contribuenti, anche delle persone fisiche non titolari di redditi d’impresa o di lavoro autonomo e non obbligate alla tenuta delle scritture contabili. È questo il principio sancito dalla Corte di Cassazione, con sentenza del 31 gennaio 2017, n. 2432.

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CONFERIMENTO D'AZIENDA E CESSIONE DI QUOTE: NO ABUSO DEL DIRITTO

Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario

L’attività riqualificatoria dell’Amministrazione finanziaria non consente di travalicare lo schema negoziale tipico nel quale l’atto risulta inquadrabile, pena l’artificiosa costruzione di una fattispecie imponibile diversa da quella voluta e comportante effetti giuridici differenti, e di ridefinire la cessione di quote in cessione di ramo di azienda ex articolo 20 D.P.R. 131/1986, poiché tale disposizione non è una norma generale antielusiva per l’imposizione di registro. È questo il principio sancito dalla Corte di Cassazione con sentenza del 27 gennaio 2017, n. 2054.

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LA COMPENSAZIONE DELLE SPESE PROCESSUALI DEVE ESSERE MOTIVATA

Di Angelo Ginex, Dottorando di ricerca in Diritto Tributario e Avvocato, Ginex & Partners Studio Legale Tributario

A seguito delle modifiche normative apportate dall’articolo 9 D.Lgs. 156/2015 all’articolo 15 D.Lgs. 546/1992, il principio base di liquidazione delle spese processuali nel rito tributario è quello della soccombenza. Tale principio afferma che la parte soccombente è condannata al rimborso delle spese di giudizio che sono liquidate con la sentenza. Sul punto, è recentemente intervenuta la Corte di Cassazione, con sentenza 12 gennaio 2017, n. 591, la quale ha statuito che la decisione del giudice tributario di compensare le spese processuali deve essere adeguatamente motivata, in quanto la regola base del processo tributario, ai sensi dell’articolo 15 D.Lgs. 546/1992, è quella della soccombenza.

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